La Lettura

La Lettura // 14 novembre 2021 (versione EN)
Gianluigi Colin

“Là dove sei felice, sei a casa” ricorda un proverbio tibetano. Forse queste parole deve averle pensate anche Irene Kung, (Berna, 1958) quando ha realizzato le sue immagini nelle sacre montagne del Tibet, tra arroccati monasteri con monaci in contemplazione e osservando il movimento di bandiere al vento come simbolo di energia positiva. Questa sua ultima ricerca è esposta dal 18 novembre a Milano, da Alessia Paladini Gallery. Irene Kung è una artista che pur provenendo dal mondo della pittura ha scelto la fotografia come medium privilegiato del suo lavoro: ma non a caso, il linguaggio dell’artista svizzera va ben oltre la tradizionale rappresentazione fotografica, e lascia spazio a una visione più pittorica, al confine con una idea concettuale, dove le immagini sono arricchite da una visione onirica, carica di sottile inquietudine. Irene Kung è una artista sofisticata e le sue immagini ci conducono con potenza visiva in un mondo dove in un paesaggio (che sia un bosco, una montagna o una città) si afferma su tutto l’esperienza dello sguardo, in un viaggio spirituale nell’inconscio alla ricerca del mistero del vedere e quindi dell’esistenza.